Storia del Monumento di Momo
Il Monumento degli Alpini fu inaugurato a Momo domenica 1° ottobre 1972 nell’ambito delle celebrazioni del “Centenario delle Truppe Alpine 1872 – 1972”.
La struttura ricorda una cresta montuosa che si staglia all’interno dell’aiola antistante il Cimitero, anteriormente sono dislocati due obici d’artiglieria e quattro granate, ceduti a pagamento dal Comando Artiglieria Divisione “Legano”. Originariamente sulla sua “vetta” erano simbolicamente piantati un paio di sci con relativi bastoncini ed una piccozza con una corda da arrampicata, che nel tempo furono rimossi perché oggetto di atti di vandalismo.
Fortemente voluto dal Gruppo Alpini di Momo nel suo primo anno d’attività (fu fondato il 4 novembre 1971), fu costruito con cento paracarri di granito (di recupero), ceduti gratuitamente dall’Amministrazione Provinciale, ridotti faticosamente a blocchi a colpi di mazza da un gruppo di volontari.
Il Monumento è dedicato “Agli Alpini d’Italia” caduti in tutte le guerre ed in particolare al nostro Concittadino Maggiore Carlo Boniperti, Medaglia d’Argento al Valor Militare, al quale è anche intitolato il Gruppo Alpini di Momo ed una via cittadina.
Il Maggiore Boniperti, apparteneva alla gloriosa 4^ Divisione Alpina Cuneense e comandava il Battaglione Saluzzo. Con il suo reparto presidiava parte del fronte sul Don e dovette sostenere la pressione delle truppe russe nel dicembre 1942 e gennaio 1943 in quell’ansa del fiume dalla quale non poté uscire come altre decine di migliaia di soldati caduti o fatti prigionieri dal nemico. Morì nel campo di prigionia di Oranki il 31 marzo 1943. La sua effige in bronzo campeggia sul monumento.
Nel cuore del monumento il Gruppo Alpini di Momo ha incastonato una piccola teca con all’interno un vasetto contenente due manciate di terra: una proveniente dalle sponde del Don, l’altra dai campi di Nikolayewka. Sul Don era il fronte russo e da lì partì l’epico ripiegamento delle nostre truppe che si concluse a Nikolayewka dove fu combattuta l’eroica battaglia che consentì agli italiani di rompere l’accerchiamento russo e di guadagnare la strada per il ritorno a “baita” (a casa), pagando un altissimo prezzo in caduti, dopo settimane di cammino e di combattimenti nella gelida steppa.
La “Terra di Russia”, bagnata dal sangue dei nostri soldati di cui è reliquia, fu raccolta nel settembre 1993 da alcuni Alpini novaresi, tra cui parecchi Reduci, in Pellegrinaggio in quei luoghi.
Il monumento è stato recentemente restaurato (nello scorso mese di luglio) grazie al contributo di materiale da parte del Comune di Momo ed alla manodopera dei Soci del Gruppo l’ armiere Paganin Beniamino e gli Artiglieri Alpini Longhera Gaudenzio e Ricalcati Valter.
Carlo Depaoli – Capogruppo Alpini di Momo
Momo, 21 novembre 2010