Festa Sezionale 2017
27 maggio, 2-4 giugno 2017
Il 2017 sarà sicuramente un anno da ricordare per gli alpini di Sizzano: il gruppo del paese ha infatti festeggiato i suoi primi dieci anni e per l’occasione, fra la fine di maggio e gli inizi di giugno, ha ospitato anche la festa della Sezione di Novara.
Le celebrazioni si sono aperte con la gradita presenza degli alpini di Vigevano: le penne nere lombarde, insieme all’attore Luca Cavalieri, hanno allestito lo spettacolo “Non si lascia nessuno indietro”, diretto da Mimmo Sorrentino. Cavalieri si è calato nei panni di un giovane alpino del secolo scorso: un soldato con tutte le sue debolezze di essere umano, che qualche volta è stanco e vorrebbe fermarsi, ma rimane comunque fedele al semplice “Avanti!”. Con ironia, ma anche con momenti di intensa commozione, l’attore ha ripercorso la storia delle penne nere, dalla loro nascita all’ombra delle Alpi alle missioni lontane, in Cina e nel deserto nord-africano. Gli alpini di Vigevano hanno invece raccontato al pubblico cosa significa essere un alpino ai giorni nostri: le loro missioni per aiutare i terremotati, per esempio, in cui i volontari, angeli senza ali ma con una sola penna, hanno lavorato anche diciotto ore al giorno per preparare un capannone in tempo per l’inizio della scuola, consapevoli che i bambini sono il futuro e il futuro non può attendere.
A fare visita agli alpini sizzanesi da fuori provincia sono state anche le penne nere della Fanfara Valle Elvo, che hanno animato la piazza del paese con un concerto – spettacolo.
Domenica 4, invece, è stata riservata alle cerimonie ufficiali, avvenute alla presenza di numerosi ospiti, con alpini da tutto il Piemonte e anche oltre. Gli alpini e le autorità hanno tributato il loro omaggio ai compagni “andati avanti” e ai morti di tutte le guerre. La cerimonia ha rappresentato anche l’occasione per riflettere su cosa significhino, al giorno d’oggi, concetti come quello di senso del dovere, solidarietà e sacrificio.
«Sono molto orgoglioso – ha dichiarato il capogruppo degli alpini di Sizzano, Luigi Frigato – di potere dare il benvenuto alla manifestazione per il nostro decimo anniversario e per la festa sezionale. Il nostro traguardo è stato raggiunto grazie all’impegno e alla buona volontà, nel nome dei valori di solidarietà e fratellanza che sono parte del patrimonio degli alpini. Grazie al Comune e ai cittadini che partecipano sempre alle nostre iniziative. Speriamo che questo possa essere un momento di riflessione morale sul significato dell’essere alpini, oltre che un’occasione per portare avanti la nostra tradizione conviviale».
Il sindaco Celsino Ponti ha dato a sua volta il benvenuto agli ospiti della festa sezionale da parte di tutta la cittadinanza e ha ringraziato ancora una volta il gruppo di Sizzano per il loro costante lavoro al servizio della comunità. In paese, infatti, gli abitanti sanno di potere contare sulle penne nere per numerose attività di volontariato: il supporto alle altre associazioni in occasione delle sagre, le raccolte benefiche, il servizio di “nonno vigile” per garantire la sicurezza dei bambini che entrano ed escono da scuola ne sono solo alcuni esempi.
Il presidente di sezione Antonio Palombo ha ricordato il sacrificio di chi ha contribuito con la sua vita a formare l’Italia odierna: «Dobbiamo amare l’Italia non solo perché è bella, ma anche perché è nostra – ha raccomandato – devo ringraziare il gruppo di Sizzano, che si dà molto da fare, e l’ex sindaco Stefano Vercelloni con il primo capogruppo Adriano Pisani, che hanno promosso la creazione del gruppo stesso».
Presente all’evento anche il consigliere nazionale Francesco Maregatti: «Sono molto orgoglioso di fare parte di questa associazione – ha affermato – chi chiede aiuto a un gruppo di alpini, riceve sempre una risposta positiva». Il consigliere ha fornito qualche dato a livello nazionale: «L’associazione l’anno scorso ha lavorato per diversi milioni di ore, raccogliendo inoltre 7 milioni per beneficenza. Al momento in cassa ci sono circa 2 milioni e mezzo di euro da usare a favore dei comuni terremotati. Ma davanti al sacrificio di chi ha dato la vita per la nostra nazione, mi sento piccolo. Siamo degni del loro sacrificio? Dobbiamo rifletterci».
Fabiana Bianchi
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