Capitano LINO PONZINIBIO
(Bussoleno (TO), 1902 – Torino, 1985)
Capitano di complemento 1° Reggimento Alpini
Battaglione “Mondovì”
Compì gli studi medi a Novara e a Torino dove si diplomò in ragioneria e commercio. Chiamato alle armi nell’agosto 1922, dopo aver frequentato il corso allievi ufficiali di complemento della specialità alpini venne nominato sottotenente e prestò servizio fino al 1923 nel battaglione “Borgo San Dalmazzo” del 2° reggimento alpini. Nella vita civile fu dal 1924 amministratore di aziende commerciali e industriali poi, nel 1935, fu assunto dalla Banca Popolare di Novara. Assolse contemporaneamente importanti incarichi di carattere politico. Richiamato a domanda nel novembre 1937, partì volontario per la Spagna col grado di tenente, che aveva conseguito dal gennaio 1932, assumendo il comando della 1ª compagnia del 1° battaglione del 2° reggimento della Brigata d’assalto “Frecce Nere”. Rimpatriato nel giugno 1938, fu collocato in congedo nel gennaio 1939 per inabilità dipendente da causa di guerra. Promosso capitano nell’agosto 1940, nel marzo dell’anno successivo venne richiamato a domanda. Assegnato al comando della 10ª compagnia del battaglione “Mondovì” del 1° alpini, partì per il fronte russo nell’agosto 1942 schierandosi sulla riva destra del Don, a nord del fiume Kalitwa. Durante il ripiegamento iniziatosi il 17 gennaio 1943, fece parte del battaglione di retroguardia della Divisione “Cuneense”. Caduto il comandante del battaglione “Mondovì” ne assumeva il comando rimanendo ferito nei combattimenti del 25 gennaio a Detchjanaja e del 28 gennaio a Valuikj dopo aver rifiutato la resa propostagli dal nemico.
Raccolto sul campo, rimpatriò dalla prigionia nell’ottobre 1946. Collocato in congedo, fu inscritto nel Ruolo d’Onore e riprese il suo posto quale funzionario nella Banca Popolare di Novara. Ebbe le successive promozioni a maggiore con anzianità 28 gennaio 1943, a tenente colonnello dal 1° gennaio 1952 ed a colonnello dal 30 dicembre 1960.
Motivazioni della Medaglia d’Oro al valor militare
Più volte decorato, volontario di guerra sul fronte orientale, sebbene invalido per ferita riportata in precedenti campagne, al comando di una compagnia alpini, dava ripetute prove di ardimento. Colpito da principio di congelamento rifiutava il ricovero per stare coi suoi alpini. durante un apro combattimento, caduto il comandante di battaglione lo sostituiva e valorosamente guidava i suoi uomini in ripetuti contrassalti che respingevano l’avversario. Durante il tormentoso ripiegamento, d’iniziativa accorreva in aiuto dell’avanguardia improvvisamente attaccata. Ferito da due pallottole alla gamba destra, sanguinante,continuava alla testa dei suoi alpini a contrassaltare l’avversario finché lo volgeva in fuga. In una ultima azione, nuovamente ferito, persisteva nella disperata lotta finché, sopraffatto, veniva catturato. In prigionia, nonostante le sofferenze per postumi di ferita, una grave infermità e le continue vessazioni, era fulgido esempio di virile contegno e di fedeltà al puro ideale della Patria.
Altre decorazioni
2 Medaglie di Bronzo (Torrevelilla (Spagna), marzo 1938; Valjunnquera (Spagna), marzo
1938); maggiore per meriti di guerra (Fronte russo, gennaio 1943).