Freikofel 2011
19 – 26 luglio 2011
L’Associazione Amici Alpi Carniche è impegnata nella realizzazione di un museo all’aperto nelle località che costituirono il fronte dell’Alto But di Timau durante la Grande Guerra. Da anni, la Sezione di Novara dell’A.N.A. offre il suo laborioso contributo inviando in Friuli una squadra di volontari.
Lo scopo del museo storico all’aperto è molto nobile: “costruire un sentiero della Memoria che unendo le località più salienti dove infuriò la guerra, conduca il visitatore a considerare che le montagne non sono più percorsi di guerra, ma strade maestre della pace.”
Il programma di lavoro svolto fra il 19 e il 26 luglio, ci ha visti impegnati in due diversi siti.
A Passo Cavallo (m. 1622) si è proceduto alla risistemazione del tetto del Ricovero D’Andrea e successivamente allo svuotamento di opere in superficie.
In vetta al Monte Freikofel (m. 1757) si è iniziato lo svuotamento di un camminamento.
Nei primi giorni eravamo alloggiati alla Casera Pal Grande di Sotto, poi ci siamo trasferiti al campo organizzato sul versante sud della cima Freikofel.
Le giornate non sono state favorite dal bel tempo. Pioggia, vento, freddo hanno fatto da sfondo ai lavori, ma i volontari che solitamente si prestano a questo tipo di esperienza in montagna, sono dotati di una elevata capacità di adattamento a tutte le situazioni. Si mangia quello che c’è, si dorme dove si può e ci si lava… quando piove.
La squadra impegnata nei lavori era costituita da Adriano Nestasio (responsabile dell’Unità di Protezione Civile e capo spedizione) del Gruppo di Trecate e Iginio Mantovan, Luigi Franzini, Renzo Seren del Gruppo di Novara. Tutti hanno fatto del loro meglio per rappresentare degnamente la nostra Sezione.
Un apporto efficace e determinante è stato fornito da Pieri Zanelli del Gruppo di Gradiscutta, apprezzato sia per il suo lavoro, sia per la sua socievole cordialità.
Per un paio di giorni, inoltre, l’esperienza è stata condivisa con gli amici del Gruppo di Ampezzo, sempre impareggiabili sia per il loro impegno sui cantieri sia per la loro giovialità conviviale.
Il bilancio finale della missione è fortemente in attivo. I disagi, i contrattempi e l’impegno richiesto sono davvero irrilevanti al cospetto delle gratificazioni morali che ne sono derivate.
{igallery id=”5251″ cid=”112″ pid=”1″ type=”classic” children=”1″ showmenu=”1″ tags=”” limit=”40″}