Riunione dei Presidenti del 1° Raggruppamento a Susa
5 febbraio 2011
Ieri 5 febbraio a Susa, si è tenuta la Riunione dei Presidenti del 1° Raggruppamento.
Nutrito come sempre l’ordine del giorno.
Tra le decisioni votate, l’assegnazione del 16° Raduno di Raggruppamento per il 2013: dopo di noi toccherà ad Ivrea.
Sono state date informazioni sull’Adunata di maggio a Torino da parte del Presidente Giorgio Chiosso e consegnato l’ordine di sfilamento.
Nel C.D.S. di martedì 8 febbraio, i Consiglieri saranno informati su quanto discusso in quella sede e voteremo alcune proposte che sembrano interessanti.
Ora permettetemi una piccola deviazione dall’argomento.
È stata un’occasione per me per rivedere la mia “vecchia” caserma, dove ho trascorso i miei vent’anni. Purtroppo Lei è invecchiata molto male e, credetemi, vederla così mi ha dato un forte senso di fastidio, non riesco a trovare un termine per esprimere cosa ho provato.
Ripensare alla vita, giovane vita che animava quegli spazi, ed osservare ora incuria e degrado, mi portano al cervello un interrogativo: “cosa può essere successo?”
Ma la risposta è qui, la conosciamo nella sua crudezza: sono cambiati i tempi! E sono cambiati non perchè i vent’anni non ci sono più, ma perchè altri ragazzi di vent’anni non più “costretti” alla naia possano vivere ciò che noi abbiamo vissuto. Quella “naia” maledetta, quella caserma odiata, tutto quel tempo perso ma…
Che bei ricordi!
È col passare degli anni che ci si accorge che in effetti il tempo passato non è mai tempo perso, è scuola di vita, e quanto servirebbe oggi che ci accingiamo a celebrare il 150° dell’Unità d’Italia, a molti ragazzi che della “naia” hanno solo sentito parlare: senz’altro ne gioverebbero.
Il freddo di Susa mi è sembrato diverso da quello che d’inverno sento qui, e mi ha riportato a sensazioni non dimenticate, solo assopite. Ma forse il trascorrere del tempo, che trasforma in bello anche i ricordi meno felici, è l’unica causa delle emozioni che alle volte fanno riaffiorare queste sensazioni. E l’unica parola che trovo nel mio povero vocabolario per descrivere questo, quella parola che molti accomuna ma che per ognuno è diversa, quella parola che in fondo è il senso di tutto, quella parola è… VITA!
Antonio Palombo
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